Lilly Gruber scende in campo per ‘denunciare’ il modo a cui ci si approccia ancora oggi alla pornografia, ancorato a stereotipi perlopiù maschilisti e misogini, spesso violenti.
“Non farti fottere”
Nel libro Non farti fottere Lilly Gruber vuole raggiungere e lasciare un messaggio agli adolescenti, invitandoli a non farsi ingannare dai modelli imposti dal porno online “capaci di riportare a dinamiche di sottomissione femminile e sfruttamento dei corpi“. È indubbio che in Italia manchi un approccio serio all’educazione sessuale, che viene ‘studiata’ sulle piattaforme gratuite, col primo accesso che avviene in media attorno ai dodici anni. Ma i video porno trasmettono concetti errati. La giornalista spiega che nella maggior parte dei video in rete “il piacere delle donne non è contemplato. Il corpo femminile, ridotto ai suoi orifizi, viene sfruttato solo come ricettacolo del piacere dell’uomo. “.

