Sequestrato il “Castello delle Cerimonie”

L'Hotel La Sonrisa posto sotto sequestro dalla Procura di Torre Annunziata per abuso edilizio.

L'Hotel La Sonrisa del Castello delle Cerimonie posto sotto sequestro dalla Procura di Torre Annunziata per abuso edilizio.L'Hotel La Sonrisa del Castello delle Cerimonie posto sotto sequestro dalla Procura di Torre Annunziata per abuso edilizio.
Attualità e Cronaca

Chiude Il Castello delle Cerimonie? La celebre trasmissione di Real Time in cui matrimoni ed eventi stravaganti venivano celebrati nel modo più straordinario subisce un duro colpo dopo che la Procura di Torre Annunziata ha disposto la confisca dell’Hotel La Sonrisa, il complesso immobiliare in cui si svolgeva lo show.

L’immobile è stato messo a disposizione del Comune di Sant’Antonio Abate. La vicenda getta un’ombra sulle fortune della famiglia Polese, ma ha radici lontane ed è iniziata nel 2011. Una lunga indagine giudiziaria avrebbe accertato che su un’area estesa di oltre 40.000 mq si sarebbero verificati una lunga serie di abusi edilizi risalenti addirittura al 1979. L’atto finale è stata la recente sentenza della Corte di Cassazione del 15 febbraio 2024, il complesso alberghiero, insieme alla famosa location delle riprese televisive, è stato confiscato. Anche tutto ciò che si trova all’interno dell’albergo diventerà di proprietà anche del Comune di Sant’Antonio Abate.

Dalla scomparsa del Boss delle Cerimonie Tobia Antonio Polese nel novembre 2023, Imma Polese, la figlia, e il marito Matteo Giordano hanno rilevato la gestione dell’hotel. Questo sviluppo non solo solleva interrogativi sul destino dei futuri matrimoni ed eventi, ma anche sulle personalità pittoresche che hanno abbellito lo spettacolo. Nel 2016 Rita Greco, la defunta moglie di Tobia Antonio Polese, e suo fratello Agostino Polese, amministratore dell’azienda, furono condannati a un anno di reclusione.

Le preoccupazioni per l’occupazione

La notizia della sentenza, però, non riguarda solo il futuro dello show Il Castello delle Cerimonie, ma non ha fatto piacere neanche al sindaco di Sant’Antonio Abate Ilaria Abagnale, preoccupata per le ricadute occupazioni sulla città: “È un verdetto inatteso che ci colpisce molto poiché si tratta di una struttura ricettiva importante per il nostro territorio, inserita nell’economia e nel tessuto di Sant’Antonio Abate, punto di riferimento per tutta l’area e che da anni offre lavoro a centinaia di famiglie, non solo abatesi. Al momento non ci è stato notificato nulla, daremo seguito alla sentenza ed alle attività necessarie da mettere in campo in rapporto alle circostanze sopraggiunte, con il massimo della trasparenza e nel rispetto della legalità”.

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