Cristina Parodi: “Stavamo facendo qualcosa di storico”

La giornalista racconta gli inizi della sua carriera tra tanto lavoro e amore.

Cristina Parodi: “Stavamo facendo qualcosa di storico”Cristina Parodi: “Stavamo facendo qualcosa di storico”
Gossip

Cristina Parodi, giornalista, conduttrice e scrittrice, si racconta in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera e parla non soltanto della sua carriera ma anche dell’amore trovato con Giorgio Gori. Ripercorrendo l’esperienza a partire dalla prima edizione del Tg5, Cristina Parodi parla della fatica ma anche della bellezza di quel lavoro che rappresenta un pezzo di storia, insieme alla fortuna di aver conosciuto l’uomo della sua vita.

La nascita del Tg5

Cristina Parodi racconta del suo primo giorno al Tg5: “Mi ero preparata come per un esame: i testi li avevo letti e riletti. Alla fine ce li avevo in testa, anche se sapevo che Enrico Mentana avrebbe potuto cambiare tutto all’ultimo e così fece. Non avevamo il gobbo perché quel tiggì doveva essere una rivoluzione, a partire dal linguaggio e della scelta delle notizie. Molta cronaca e pochi panini politici”. Era il 1992 e l’emozione era palpabile insieme alla coscienza di stare facendo qualcosa di importante e rivoluzionario: “Eravamo in pochissimi ma ci rendevamo conto che stavamo facendo qualcosa di storico. Capitava di stare lì dalle 8 di mattina all’una di notte”.

L’amore con Giorgio Gori

Cristina Parodi racconta l’amore con Giorgio Gori: “Ci siamo innamorati a Roma: lui veniva continuamente in redazione per le riunioni. La prima volta che l’ho visto aveva 31 anni ma pareva ne avesse 18: era l’enfant prodige ed era fighissimo. Ci siamo sposati a Carpeneto, nella casa di campagna dei miei il 1° ottobre del 1995: la scelta di lasciare il tiggì a Roma per tornare a Milano con Verissimo era legato anche a motivi “organizzativi” familiari”. Un amore che ancora oggi rimane solido, dopo trent’anni: “Non c’è nessun altra persona al mondo con cui stiamo altrettanto bene”, spiega la giornalista, riferendosi ad entrambi. Poi continua: “Anche nei viaggi in macchina da soli, senza parlarci. Giorgio riesce ancora a stupirmi”.

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