Michela Giraud: “Mi sentivo non vista dai miei genitori”

L'attrice: "Nessuno puntava su di me, ma è stata una liberazione".

Michela Giraud: "Mi sentivo non vista dai miei genitori"Michela Giraud: "Mi sentivo non vista dai miei genitori"
Protagonisti

Michela Giraud è stata ospite del podcast One More Time dove ha ripercorso le varie tappe della sua carriera. Ha analizzato il suo rapporto con la famiglia, affermando di essersi sentita “non vista” dai genitori e di dover molto a sua sorella. La comica romana ha rivelato di aver avuto problemi con la fiducia in amore: “Pensavo che in questa vita non mi sarei potuta innamorare”

Fallire in maniera indisturbata

“Nessuno puntava su di me, ma è stata una liberazione perché mi ha permesso di fallire in maniera indisturbata. Mia madre mi sbatteva sulla scrivania gli annunci dei concorsi pubblici. Io volevo fare quello, sapevo fare quello. E avrei dato tutto per farlo al meglio. Del resto non me ne fregava niente”. Michela Giraud ha scoperto la stand up comedy per caso, guardando un programma televisivo: “Non sapevo che esistesse. Una sera metto un programma pensando di trovare un mio amico, Edoardo Ferrario, e invece esce Saverio Raimondo con un monologo sui soldi. Lì ho capito che anch’io volevo un monologo, senza tormentone, parlare di cose quotidiane“. Un altro punto di svolta nella sua carriera è stata la partecipazione al programma LOL nel 2021: “Sono molto grata a quel programma. Lì ho dovuto sopportare l’incubo del comico: tu fai il tuo pezzo e di fronte c’è il gelo“.

Il rapporto con la famiglia

“Mi sentivo non vista dai genitori. Un giorno ricordo che mi stavano accompagnando ad un falò al mare: avevo 14 anni e mi batteva il cuore perché ero innamorata di un ragazzino. Mancava un chilometro, arriva questo completamente fatto: mio padre non dice niente, gira la macchina e torna indietro. Io iniziai ad urlare: non riuscivo a fargli capire l’importanza di quella cosa. Ecco perché alle volte non mi sentivo molto compresa”. Michela Giraud ha condiviso il suo rapporto con i suoi genitori: “D’altronde mio papà è stato un ammiraglio. Adesso ha 81 anni: va in terapia e si vede perché, dove è stato assente, ora sta recuperando tantissimo“. E sulla madre ha detto: “Era il contrario di quella della Ferragni, che faceva foto alle figlie dicendo quanto erano belle. Davanti ad un commesso, avevo 12 anni, si mise a gridare perché i vestiti mi “segnavano” la pancia, voleva taglie più grandi. Mi diceva che non serviva truccarmi perché non ero bella, ero un tipo“. La sorella Cristina, un’ispirazione unica: “Quando era piccola, le è stato diagnosticato un DSA, una disarmonia dello sviluppo, si chiamava così. Poi hanno ipotizzato che fosse nello spettro autistico. Ha un anno e mezzo più di me, le piace molto cantare e non ha filtri, è come se fosse un’eterna bambina. Senza di lei non avrei sentito l’esigenza di fare questo tipo di lavoro, non classico, e non sarei la persona che sono oggi. A lei, nel bene e nel male, devo tutto“.

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