Renato Zero ricoverato nel reparto femminile: lo racconta Roberto D’Agostino nel suo docu-film

Roberto D’Agostino, il padre di Dagospia, racconta il docu-film intitolato "Roma santa e dannata".Roberto D’Agostino, il padre di Dagospia, racconta il docu-film intitolato "Roma santa e dannata".
Gossip

Roberto D’Agostino, il padre di Dagospia, racconta nel docu-film intitolato Roma santa e dannata il suo viaggio notturno nella Capitale.

l filo conduttore del film è, infatti, un viaggio notturno sul Tevere, tra i locali più noti degli anni ‘70 e ’80: Number One, Kinky, Scarabocchio, Jackie O’, Notorious, Easy Going e Piper.

Il giovante D’Agostino incontra Loredana Bertè, Patty Pravo e Renato Zero, e nascono “succose” disavventure raccontate nel film:

“Il post-discoteca consisteva nel salire nella 500 di un amico, dotata di mangiadischi, e girare senza meta per il centro di Roma. Scombussolata dal ritmo di Satisfaction, l’auto non rispettò l’incrocio di via Sicilia, alle spalle di via Veneto. Il crash fu pauroso, ancor di più il posto dove fu sbattuta la 500: in mezzo alle bare delle pompe funebri Scifoni, negozio dotato di ampie vetrate che andarono in frantumi. Con la testa rotta, il volto bucherellato di vetri, io e Renato fummo portati al Policlinico Umberto I. Io al reparto maschile, lui a quello femminile. Cominciai ad urlare che Renato aveva il pisello ma gli infermieri non potevano credere che quella creatura bellissima, magrissima, capelli lunghissimi e addobbata di una tutina di lurex fosse un ragazzo.”

Fonte: Corriere della Sera

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