Elisabeth Finch ha ingannato Shonda Rhimes
Le bugie per diventare sceneggiatrice di “Grey’s Anatomy” su Sky Crime.


La vera storia di Elisabeth Finch e di come abbia ingannato Shonda Rhimes diventa una docuserie per Sky Crime. Le bugie per diventare sceneggiatrice di Grey’s Anatomy raccontate con maestria dalla donna che ha fondato il suo successo sulla menzogna.
La docuserie
Si parte dall’inizio, da quando cioè, liceale, Elisabeth R. Finch, classe 1978 sapeva di voler lavorare per Hollywood come scrittrice. Prima assistente ai dialoghi per le serie True Blood e The Vampire Diaries, la donna ha poi maturato un desiderio più grande, un sogno: scrivere per Grey’s Anatomy. Quando comincia a parlare della sua esperienza con la chemioterapia a seguito della diagnosi di un condrosarcoma (un raro e incurabile tumore osseo) la sua storia fa il giro dei social. Viene attirata anche l’attenzione di Shonda Rhymes che le dà un lavoro. Nonostante vada d’accordo con tutti i colleghi, i copioni della Finch non piacciono ma nessuno se la sente di licenziarla. Quando però riesce a convincere i produttori a raccontare la sua storia attraverso il personaggio della dottoressa Catherine Avery riscuote un grande successo che la porta in breve a diventare produttrice esecutiva. Sull’onda del “Me Too”, Elisabeth Finch confessa di essere stata oggetto di molestie sul set di The Vampire Diaries. Successivamente parla di un’interruzione di gravidanza e ancora di essere stata vittima di stupro. Tutte le sue storie, almeno in parte, diventano materiale usato nei personaggi dei Grey’s Anatomy e la Finch oggetto di attenzioni mediatiche.
L’epilogo
Quando la verità è stata rivelata in castello di carte di Elisabeth Finch è crollato. La donna non ha mai avuto il cancro, né è stata vittime di abusi o violenze. L’immagine che la sceneggiatrice ha creato di sé per dare consistenza alle sue storie è diventata oggetto della docuserie firmata da David Schisgall e Evgenia Peretz su Sky Crime. Nel 2022, a seguito di un’indagine interna, la Finch è stata licenziata ed è tornata in Arizona. Un post recente su Instagram definisce il suo stato emotivo: “La verità è che non ci sono scuse, né giustificazioni: niente renderà mai accettabili le mie bugie. Niente cancella il trauma che ho causato: la paura, il dolore, la rabbia, le lacrime, il tempo”.