Come ogni anno, subito dopo Halloween i riflettori tornano a puntare su Mariah Carey. Non esiste colonna sonora di Natale senza la sua intramontabile “All I Want for Christmas Is You”, che dal ’94 riappare ciclicamente nelle classifiche mondiali tra novembre e dicembre. Un tormentone che non teme il passare degli anni e che fa venire la tentazione di addobbare tutta la casa anticipando i tempi.
Quale momento migliore, quindi, per esibirsi in una location interamente dedicata al clima natalizio? E infatti, da fine novembre fino al 13 dicembre, la sua voce incanterà il pubblico di Las Vegas.
Come si legge su Biccy, alcuni fan si sono mostrati preoccupati per le condizioni di salute della cantante. Le sue performance appaiono spesso molto statiche: Mariah si muove pochissimo sul palco e sono i ballerini, interagendo con lei, a ravvivare la scena. In diversi momenti l’aiutano persino a salire e scendere dalle pedane. Sui social c’è chi dubita addirittura che canti dal vivo e chi sostiene che sembri quasi una figura “immobile”, come se fosse un manichino.
Una parte del fandom, però, si è scagliata contro chi digita simili commenti poiché sostiene che possa essere affetta da alcune patologie: dalla sindrome della persona rigida che ha colpito Céline Dion, alla fibromialgia di cui ha sofferto Lady Gaga. Diagnosi mai confermate da Mariah, che continua a esibirsi con costanza e professionalità. Sono solo supposizioni fatte nel tentativo di difenderla.
C’è sempre la tendenza a percepire i grandi artisti come immuni al tempo, come se fossero eterni. Ma anche loro, inevitabilmente, rispondono al naturale passare degli anni. Non c’è bisogno di improvvisarsi Dr. House.
Ad ogni modo, il pubblico discute, analizza, ipotizza. Ma poi bastano le prime note del suo classico per ricordare a tutti perché, da trent’anni, Mariah è diventata un rituale annuale più che una semplice artista.

