Mauro Repetto ha vissuto una delle scelte più clamorose del pop italiano: abbandonare gli 883 nel 1994, nel pieno del successo, per inseguire i suoi sogni. “Se mi sono mai pentito della scelta di lasciare gli 883 all’apice della popolarità? No: rifarei tutto altre mille volte”, ha dichiarato con convinzione al Messaggero. Accanto a Max Pezzali, ha firmato alcuni dei testi più iconici della band come Sei un mito e Come mai, contribuendo anche con le sue coreografie inconfondibili. Dopo l’addio al gruppo, Repetto ha tentato la strada del cinema a Los Angeles come sceneggiatore, ma la barriera linguistica lo ha frenato: “La lingua fu il mio grosso limite”. Tuttavia, non si è lasciato scoraggiare: ha vissuto tra Beverly Hills e Miami, godendo dei frutti del successo musicale. Nel 1995 si è trasferito a Parigi e ha trovato lavoro a Disneyland, iniziando come animatore. “Ti vestirai da cowboy, mi dissero”, ricorda. Quando un dirigente italiano lo ha riconosciuto, lo ha promosso a organizzatore di eventi nel parco.
Lo spettacolo teatrale, il legame con Pezzali e un futuro aperto
Nel 2023, Mauro Repetto è tornato al centro dell’attenzione con la sua autobiografia Non ho ucciso l’Uomo Ragno, che ha ispirato lo show teatrale Alla ricerca dell’Uomo Ragno. “È un one man show in cui canto anche le hit degli 883. E sì, faccio anche i balletti”. Ambientato in una Pavia medievale, lo spettacolo vede Repetto e Pezzali nei panni di due menestrelli. Il rapporto con Max Pezzali resta solido, sebbene sia segnato da incomprensioni legate a Claudio Cecchetto: “In quel momento ho preferito smettere di frequentare Claudio per rispetto del mio migliore amico”. Alla domanda su una possibile reunion degli 883, Repetto risponde scherzando: “In birreria sempre. Sul palco deve avvenire in maniera spontanea”.