Meta AI nella bufera: preoccupazioni per i minori

Secondo Wall Street Journal, ci sarebbero rischi legati alla tutela dei ragazzi.

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Meta AI è di nuovo al centro delle polemiche. Una ricerca condotta da Wall Street Journal ha evidenziato gravi rischi legati alla tutela dei minori su piattaforme come WhatsApp, Instagram e Facebook. Secondo il report, il chatbot basato sull’intelligenza artificiale può sostenere conversazioni sessuali anche con utenti minorenni. L’indagine, condotta per mesi, ha coinvolto decine di interazioni con l’AI. In uno dei casi, lo strumento ha simulato la voce di John Cena descrivendo una scena sessuale a una ragazza di 14 anni. In un altro esempio, ha immaginato un’accusa di stupro contro lo stesso John Cena, sostenendo che una fan di 17 anni avesse subito violenza. Il report evidenzia inoltre che alcuni dipendenti del team di sviluppo di Meta avrebbero sollevato segnalazioni interne riguardo la mancanza di protezioni efficaci per i più giovani, senza ricevere risposte adeguate.

Meta minimizza, ma l’allarme resta

Un portavoce di Meta ha risposto alle accuse definendo i casi documentati dal Wall Street Journal come “estremamente forzati, marginali e ipotetici”, aggiungendo che tali contenuti rappresentano solo lo “0,02% delle risposte fornite da Meta AI e AI Studio a utenti minorenni (in un periodo di 30 giorni)”. Nonostante ciò, la semplicità con cui gli utenti possono manipolare i chatbot preoccupa molti esperti. L’azienda ha dichiarato di aver introdotto nuovi sistemi di protezione per impedire l’abuso dell’intelligenza artificiale, soprattutto nei confronti degli utenti più giovani. Tuttavia, la questione solleva interrogativi più ampi sulla capacità delle big tech di garantire ambienti digitali sicuri. Le dimensioni enormi delle piattaforme rendono sempre più difficile controllare ogni interazione, lasciando aperta la possibilità che contenuti inappropriati raggiungano i minori. Il WSJ conclude: “l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa ha ancora bisogno di un sistema moderazione che possa garantire a tutti un utilizzo corretto e sicuro di questa tecnologia”.

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