Il film L’amore, in teoria, diretto da Luca Lucini, in uscita nelle sale il 24 aprile. Il film racconta i ragazzi di oggi con le loro paure, la difficoltà di affrontare i sentimenti e il primo approccio con il sesso. SuperGuida TV ha realizzato un’intervista con Nicolas Maupas, Martina Gatti e Caterina De Angelis in occasione dell’uscita del film.
Ci ha fatto credere che siamo soli
Caterina De Angelis ha riflettuto su come la pandemia abbia influenzato il nostro modo di relazionarci agli altri: “Non credo si tratti di un difficile rapporto con l’amore quanto di un difficile rapporto con se stessi e di conseguenza con gli altri. L’amore è un sentimento assolutamente naturale che non può essere modificato da alcuna circostanza esterna. Secondo me quello che la pandemia ha fatto è stato isolarci, siamo stati costretti a trovare conforto in noi stessi senza avere l’esigenza di uno sguardo verso l’altro. Ovviamente questo è stato pericoloso perché ci ha fatto credere che siamo soli ma in realtà non lo siamo”. Caterina interpreta Carola una ragazza affascinata all’inizio più dai bad boy che dai bravi ragazzi: “Nella vita invece non è affatto così. Di Carola mi piace la sua sfrontatezza, non ha paura di essere se stessa anche agli occhi degli altri”.
Ci sentiamo impreparati
Nicolas Maupas: “Credo che il rapporto ad oggi sia più complicato perché si sono aggiunti tanti fili ad una trama che si sta intrecciando sempre di più. Siamo in un momento conoscitivo, quando nasciamo nessuno ci dà in mano un’agenda in cui è annotato tutto quello che dobbiamo fare. Quando vivevamo le prime storie d’amore c’era anche un collettivo, c’era modo di confrontarsi con i compagni di scuola mentre durante la pandemia ci siamo ritrovati faccia a faccia con qualcosa per cui ci sentiamo impreparati”. Leone è il personaggio interpretato da Nicolas nel film che afferma: “Studiando i giovani ho trovato due costanti, l’amore e la paura”.
Battaglia persa
Le parole di Martina Gatti: “La pandemia ha creato dei problemi soprattutto per i ragazzi che erano a scuola. Io mi trovavo all’università e non ho vissuto malissimo il lockdown ma mi rendo conto che per quei ragazzi ancora insicuri, timidi, alle prese con le prime relazioni deve essere stata una bella botta“. Nel film è un’attivista convinta, che crede nell’amore libero e che rifugge da patriarcato romantico: “La lotta alla difesa dell’ambiente è una battaglia persa. Non credo possa venire dal singolo ma più dai grandi produttori”.