Black Eyed Peas, la cantante J.Rey Soul derubata a Roma: “State attenti”


“Sono sempre emozionata quando devo andare in Italia – prosegue – e non vedevo l’ora della mia prima volta a Roma, quindi è stato un vero peccato. State attenti, estremamente attenti. Ho viaggiato più di 100 volte quest’anno e questo non è mai successo da nessun’altra parte”.
Brutta esperienza a Roma per J.Rey Soul, voce dei Black Eyed Peas che è stata derubata del suo bagaglio subito dopo l’atterraggio nella Capitale. A raccontarlo è stata la stessa artista in un post social con cui ha documentato la disavventura tricolore. “Il mio bagaglio è stato rubato non appena sono atterrata a Roma”, ha scritto su Instagram, accompagnando la denuncia con foto e video della sua breve permanenza in città.
Una denuncia forte, dunque, che ha acceso i riflettori internazionali sul problema dei furti negli aeroporti e nelle zone più sensibili della Capitale. Nonostante la disavventura, J.Rey Soul ha provato — come racconta lei stessa — a non rovinarsi completamente il viaggio:
“Ho comunque cercato di godermi il cibo, il vino, la storia…”. Ma l’amarezza è tanta: “questa volta: Borseggiatore 1, J.REY 0. NOT VERY AMORE!”.
A colpire è anche l’ultima diapositiva del carosello social, che mostra la geolocalizzazione del bagaglio. L’immagine, infatti, collocala valigia in un palazzo ben preciso nel quadrante sud di Roma. Ma raggiungerla o recuperarla si è rivelato impossibile. Aspetto che ha contribuito a generare ulteriore frustrazione nelle sue storie social.
Sotto il post di J.Rey Soul sono arrivate decine di commenti da tutto il mondo e non mancano gli italiani che si sono scusati a nome della città. “Da romana, mi dispiace tantissimo. Roma è meravigliosa, spero tornerai per viverla meglio”, scrive una follower.
Non sono mancati, ovviamente, commenti più polemici e messaggi rassegnati sul tema sicurezza. “A Roma ho lasciato la mia valigia, non il mio cuore”, è l’amara conclusione di J.Rey Soul che, dopo questo brutto episodio speriamo, abbia voglia di tornare nella Capitale. E che l’Italia sappia farsi perdonare.