Per oltre trent’anni Striscia la Notizia ha rappresentato un appuntamento fisso nel panorama televisivo italiano su Canale5. Non solo intrattenimento, ma anche satira pungente, inchieste, denunce e una capacità rara di mescolare leggerezza e critica sociale. È per questo che la notizia della sua assenza dai palinsesti autunnali di Mediaset ha destato tanto scalpore: per la prima volta, il futuro del tg satirico ideato da Antonio Ricci sembra davvero incerto.
Come segnalato da Mow, nei documenti di Publitalia, la concessionaria pubblicitaria del gruppo, Striscia non compare. Questo dettaglio, apparentemente tecnico, ha un peso specifico enorme: indica che il programma non riprenderà a settembre nella consueta fascia dell’access prime time. Al suo posto, continua a dominare La Ruota della Fortuna, il game show riportato in auge da Gerry Scotti che negli ultimi mesi ha registrato ascolti sorprendenti, decisamente superiori a quelli del tg satirico.
Il nodo è chiaro: la televisione commerciale vive di ascolti e, di conseguenza, di pubblicità. Se un format porta più spettatori e più introiti, diventa la scelta privilegiata. In questo senso, Striscia si trova oggi a scontrarsi con logiche di mercato che sembrano premiare programmi meno divisivi, più lineari e soprattutto più redditizi. E la questione qui, inutile dirlo, va oltre i numeri. Striscia la Notizia non è un programma qualsiasi: è una delle poche voci indipendenti della televisione commerciale italiana, capace di smascherare frodi, denunciare storture, dare spazio a ciò che spesso altrove non trova eco.
A rendere il quadro ancora più delicato c’è l’aspetto umano. Dietro Striscia lavorano circa 150 persone, tra redattori, inviati, autori e tecnici. Una sospensione, anche temporanea, ha un impatto diretto su decine di famiglie.
Dal fronte ufficiale, le rassicurazioni sarebbero arrivate soltanto da Jimmy Ghione, inviato storico, che ha parlato di un ritorno a novembre. Mese che avrebbe fatto storcere il naso a Endemol (che detiene i diritti de La Ruota Della Fortuna) e Fascino, in quanto il traino di spettatori in prime time sarebbe nettamente inferiore con il tg satirico rispetto ad ora. Tornerà Striscia nella stessa forma e nello stesso orario, o verrà ridimensionata, magari spostata su un’altra rete? Se alcuni rumors parlano di una cancellazione totale del programma, non ci resta che attendere un incontro decisivo tra l’Ad Mediaset, Pier Silvio Berlusconi e il padre di Striscia, Antonio Ricci. Cosa accadrà? Nel frattempo, non ci resta che girare la ruota.