Fabri Fibra dovrà risarcire Valerio Scanu per 70000 euro
La Cassazione conferma la sentenza del 2016 per il brano “A me di te”.


Fabri Fibra, all’anagrafe Fabrizio Tarducci, è stato condannato a risarcire Valerio Scanu per il testo contenuto nel brano A me di te. La Cassazione ha confermato in via definitiva la sentenza del 2016, per cui il rapper dovrà pagare 70000 euro al vincitore di Sanremo 2010.
La vicenda legale
A me di te è il brano pubblicato da Fabri Fibra il 5 febbraio 2013 come traccia dell’album Guerra e Pace che contiene una parte di testo condannata come diffamatoria nei confronti di Valerio Scanu. Come riporta Il Giorno, la vicenda legale, ricostruita nelle motivazioni, vive un primo snodo decisivo nel 2015. All’epoca Tarducci, denunciato penalmente, viene condannato in abbreviato a 600 euro di multa e al pagamento di una provvisionale di 20mila euro.
Il verdetto non viene impugnato e diviene definitivo, ma nel frattempo gli avvocati Ugo Prospero Cerruti, Paola Castiglione e Antonio Gargiulo hanno già citato in sede civile Fabri Fibra per il risarcimento dei danni non patrimoniali. In primo grado, il Tribunale di Milano condanna in solido il rapper quarantottenne e la sua etichetta (fino al 2019) a versare 25mila euro. In secondo grado, però, la Corte d’Appello alza l’asticella a quota 70mila euro, dai quali scomputare l’acconto da 20mila già corrisposto a titolo di provvisionale.
Il ricorso respinto
Sempre Il Giorno riporta come nella quantificazione della cifra risarcitoria, i giudici valorizzano: “L’attribuzione di un fatto determinato, e conseguente maggiore credibilità, indipendentemente dal suo effettivo accadimento; la risonanza mediatica, provata dal riconoscimento del ‘disco di platino’ ricevuto dal disco in cui era stato inserito il brano che aveva attestato il raggiungimento di almeno 50mila copie vendute, oltre alle vendite in digitale”. E ancora: “l’elevata notorietà del diffamante, che aveva favorito la diffusione del contenuto anche attraverso i social media; l’elevato pregiudizio derivato al diffamato dalle ‘modalità degradate’ con cui è stato descritto nel testo, con la conseguente attribuzione degli epiteti scurrili contenuti nei messaggi dei fan di Tarducci prodotti in giudizio; la particolare intensità del dolo desunta dai termini utilizzati e dalla circostanziata descrizione dell’episodio”.
Il ricorso presentato da Fabri Fibra è stato dunque respinto dalla Cassazione che ha si è pronunciata in favore della conferma della condanna risarcitoria. Il legale di Valerio Scanu, l’avvocato Cerruti, in merito alla sentenza ha così commentato: “Siamo soddisfatti. Valerio meritava questo risarcimento per essere stato attaccato da una persona che non conosceva, con una cattiveria gratuita e ingiustificabile”.