La serie tv “IT: Welcome to Derry“, trasmessa in Italia da Sky e Now TV, ha riscosso un notevole successo, accompagnato da critiche positive. C’è chi l’ha definita una delle migliori serie dell’anno, nonostante all’inizio aleggiassero parecchi dubbi. Del resto, questo gioiellino horror diretto da Andy Muschietti è un prequel dei due capitoli cinematografici “IT” e “IT – Capitolo due“, usciti rispettivamente nel 2017 e nel 2019 e basati sull’omonimo romanzo di Stephen King pubblicato nel 1986.
Gli avvenimenti ambientati a Derry, raccontati nelle otto puntate della serie, non sono presenti nel libro, ma ne traggono ispirazione e risultano coerenti con l’universo narrativo originale.
Tuttavia, la trama di questa prima stagione di “Welcome to Derry“, alla quale ne seguiranno altre due, apre uno scenario interessante. Ovvero la possibilità di un terzo film destinato alle sale cinematografiche. A suggerirlo è stata Barbara Muschietti, produttrice cinematografica e sorella del regista.
Da qui in poi attenzione agli spoiler: se non avete ancora visto la serie, è meglio fermarsi.
Nelle ultime puntate scopriamo che IT non si muove in modo lineare nel tempo. In una conversazione con Marge, Pennywise le anticipa che si sposerà e avrà un figlio di nome Richie Tozier. L’entità è consapevole che, nel futuro, i Losers riusciranno a sconfiggerlo. Proprio per questo, potrebbe tentare di intervenire sul passato per evitare la propria sconfitta.
Senza entrare troppo nei dettagli, questo elemento narrativo potrebbe aprire a nuovi sviluppi. Potrebbe addirittura rendere concreta l’ipotesi di un terzo film, che assumerebbe i contorni di un vero e proprio sequel. Esistono infatti alcuni vuoti narrativi volutamente lasciati da Stephen King, che consentirebbero di approfondire ulteriormente la natura e l’origine di questa entità maligna.
In attesa di notizie ufficiali sulla seconda e sulla terza stagione di “Welcome to Derry“, non resta che preparare i popcorn e fare i conti con le proprie fobie: perché, se i pianeti si allineeranno, torneremo tutti a “galleggiare”.

