Margherita Tiesi: “Mi dicevano che ero brutta, che vestivo male”

"Il bullismo è un problema che si può superare".

Margherita Tiesi Mi dicevano che ero brutta, che vestivo maleMargherita Tiesi Mi dicevano che ero brutta, che vestivo male
Protagonisti

Margherita Tiesi protagonista del film Neve, è entusiasta dell’accoglienza che il film sta ricevendo nelle scuole. Il film, uscito il 7 marzo 2024, affronta il tema del bullismo ed è stato proiettato non solo nei cinema ma anche in diverse scuole medie e licei d’Italia. In un’intervista al settimanale Oggi, l’attrice ha rivelato di aver vissuto personalmente episodi di bullismo sia durante la sua esperienza a scuola che sul lavoro.

Il bullismo subito alle medie e al liceo

Margherita Tiesi ha raccontato di essere stata oggetto di critiche sul suo aspetto fisico e sul modo di vestire, ma ha sottolineato che ha superato queste difficoltà grazie al supporto dei genitori e alla sua passione per il teatro: “Alle medie sia al liceo. Mi dicevano che ero brutta, che dovevo truccarmi per nascondere la faccia, che vestivo male. Ne soffrivo ma più mi dicevano così e più facevo il contrario. Anche se mi tiravano sassi, mi riempivano la cartella di schifezze e ridevano di me. Più da grande ho capito che era proprio questo rifiuto ad adeguarmi che faceva paura. La diversità è terreno fertile per i bulli che hanno bisogno di ferire, abbruttire la persona per avere la meglio. Sono molto orgogliosa di come sono riuscita a superare tutto questo grazie all’aiuto dei mei genitori e del teatro. Il bullismo è un problema che si può superare.”

Body-shaming e discriminazione

La Tiesi ha condiviso esperienze di discriminazione legate al suo corpo e alla pressione per conformarsi a determinati standard fisici nel mondo del cinema: “Qualche episodio di discriminazione c’è stato. Ci sono momenti nella vita in cui sei un po’ più tonda e questo ti viene fatto pesare. Ti chiedono di dimagrire per avere quel ruolo. E per lavorare accetti di sottoporti a diete da fame per soddisfare le richieste. Però mi sono sempre fermata prima che diventasse un problema, prima che una non accettazione di me stessa sfociasse in un disturbo alimentare. Una volta finito il film, o la serie, ho ripreso a mangiare, cosa che mi piace tanto, sono tornata al mio peso e alle mie forme. Oggi le cose sono un po’ cambiate, nel nostro ambiente non fanno più richieste così, stanno molto attenti a non suscitare accuse di body-shaming. Però mi sembra tutto poco sincero, più di facciata“.

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