Victoria Beckham, dal bullismo al successo mondiale: “Da bambina mi chiamavano idiota”


Victoria Beckham ha raccontato le proprie fragilità e la difficile infanzia ai microfoni del podcast “Call Her Daddy”.
Dagli episodi di bullismo e di esclusione da parte dei compagni di scuola, fino alla percezione di un corpo che lei stessa non accettava:
“Avevo una pelle orribile, un’acne terribile. I miei capelli erano sottili e fragili. Ricordo di essere rimasta sola nel parco giochi mentre i bambini raccoglievano lattine di Coca-Cola nelle pozzanghere e me le tiravano in faccia.”
Victoria ha ricordato anche quanto il suo rendimento scolastico fosse un metro con il quale veniva giudicata la sua intera persona:
“Avevo molte difficoltà scolastiche. Mi hanno diagnosticato la dislessia e la discalculia. Tutte queste cose non erano riconosciute quando ero bambina. Mi chiamavano semplicemente idiota.”
Vivere esperienze di questo tipo, in un’epoca in cui la salute mentale era ancora un tabù e fonte di stigma, l’ha costretta a chiudersi in sé stessa, costruendo barriere invisibili con il mondo esterno. Una reazione spesso scambiata per semplice timidezza, ma che nascondeva un disagio molto più profondo:
“Mi vergognavo ed ero imbarazzata, quindi non ne ho parlato con nessuno.”
Esperienze drammatiche che, suo malgrado, hanno forgiato un carattere capace di resistere — in età adulta — alle logiche del gossip e della cronaca feroce, inevitabili con l’enorme popolarità ottenuta prima con le Spice Girls e poi come imprenditrice di successo.
Dal bullismo nel parco giochi alle tournée mondiali, fino alla sua attività da stilista: Victoria Beckham è riuscita a riscrivere il proprio destino, dimostrando che quella bambina “idiota” non è mai esistita.