Saverio Costanzo: “Mi sono riavvicinato a mio padre grazie a Maria”

Il regista romano ha raccontato il rapporto a tratti complicato con Maurizio Costanzo.

Saverio Costanzo: “Mi sono riavvicinato a mio padre grazie a Maria”Saverio Costanzo: “Mi sono riavvicinato a mio padre grazie a Maria”
Serie TV e Film

Saverio Costanzo in un’intervista al Corriere della Sera al ha parlato del rapporto a tratti complicato con il padre Maurizio Costanzo, giornalista, autore, conduttore radiofonico e televisivo scomparso lo scorso 24 febbraio. Il Il regista e sceneggiatore 48enne è nato dal matrimonio di Costanzo con la giornalista e scrittrice Flaminia Morandi, sua seconda moglie.

Ricordi dal passato

Papà non ha mai dormito con mamma, come non credo abbia mai dormito con nessuna delle sue mogli”, ha sottolineato il regista ricordando alcuni episodi della sua giovinezza. “Stavamo in centro, in via dei Banchi Nuovi, al secondo piano. Ma lui se ne è andato di casa molto presto, quasi subito. Volevo molto bene a papà. Ma avevo una madre forte e molto presente, che non ci ha mai fatto sentire la sua mancanza. Poi certo abbiamo avuto i nostri conflitti, come sempre tra il padre e il figlio maschio. Devo molto a Maria. Fu lei a riavvicinarci“, poi rivela riferendosi alla conduttrice Maria De Filippi, che nel 1995 ha spostato Maurizio Costanzo.

Saverio Costanzo ci ha tenuto a ribadire che suo padre non l’ha mai facilitato nella sua carriera nel mondo di cinema e televisione. “Nel 2002, con Mentana, a fare una trasmissione sull’11 settembre per Canale 5, ci divertimmo. A un certo punto qualcuno propose: mandiamo Saverio a girare questi contributi. Ma mio padre non rispose né sì, né no. Come a dire: non te la regalo la fiducia. E io pensai: ah sì? Neanch’io la regalo a te”.

Una figura controversa

Per Saverio suo padre è sempre stata “una figura controversa. Non mi aprivo, non gli mostravo il mio dolore. Di consigli ne ho chiesti più a De André o a De Gregori, i cantautori che ascoltavo. I detrattori lo additavano come un uomo di potere, come un navigatore amico di tutti, di Berlusconi e di D’Alema e anche a me spesso il suo lato pubblico risultava inautentico. Ma poi nel tempo ho scoperto che non faceva calcoli, semplicemente si muoveva come se dovesse dare davvero tutto a tutti”.

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