Antonio Medugno parla dopo la denuncia:”Mai andato a letto con Alfonso Signorini”
La versione di Antonio Medugno


Antonio Medugno ha scelto di parlare una sola volta, in modo diretto, per chiarire la propria posizione dopo la denuncia che lo coinvolge in una vicenda diventata di dominio pubblico con Alfonso Signorini. Lo ha fatto attraverso un video (al momento ha pubblicato solamente la prima parte), con l’intento dichiarato di rispondere alle domande che si stanno moltiplicando online e di fermare una narrazione che, secondo lui, contiene molte inesattezze.
“Ciao. Faccio questo video una volta sola, poi torno alla mia vita. Non sto cercando compassione, né sto cercando approvazione. Rispondo con calma e con i fatti alle domande che leggo ovunque, perché in questi giorni sono state dette molte cose false sul mio conto e sinceramente ne sono molto stanco”, ha confessato il modello.
Uno dei temi centrali affrontati riguarda il tempo trascorso prima di presentare la denuncia. Medugno ha spiegato perché, per anni, abbia scelto il silenzio:
“Per anni ho provato a seppellirla, perché quando sei coinvolto in dinamiche di vergogna e paura spesso non denunci subito: ti chiudi, ti colpevolizzi e temi di non essere creduto. Soprattutto temi l’impatto sulla tua vita e sul lavoro. È una cosa documentata: molte persone, troppe, ritardano la denuncia su queste vicende. Io in quei quattro anni ho fatto terapia e ho provato ad andare avanti. Ho deciso di tutelarmi legalmente soltanto quando la situazione è diventata pubblica e ho capito che il silenzio mi aveva distrutto, perché in quel periodo non avevo la lucidità che ho oggi”.
Nel suo racconto entra anche nel merito delle scelte che oggi vengono messe in discussione. Alla domanda sul perché si sia recato in quella casa pur sapendo dell’esistenza di messaggi espliciti, Medugno ha risposto senza sottrarsi alle proprie responsabilità:
“C’erano messaggi, sì. E col senno di poi riconosco che erano messaggi ambigui e che io forse avrei dovuto mettere un confine molto prima. Ma quando sei giovane, quando hai tante pressioni addosso, quando temi di bruciarti opportunità lavorative, non ragioni sempre in modo lucido. Io in quel momento mi sono purtroppo fidato ciecamente del mio vecchio manager e quindi ho minimizzato ogni cosa, perché mi avevano manipolato a pensare che era giusto così. Io non sono andato lì per farlo o per ottenere favori”, ha spiegato.
Per poi aggiungere:
“Ci sono andato pensando alla carriera, a dimostrare che tipo di persona fossi e che tipo di valori avessi. È stata una scelta ingenua, lo ammetto. Ma l’ingenuità non significa né consenso né colpa. Perché quando vivi una dinamica sbilanciata non sempre scappi subito: spesso minimizzi, razionalizzi e ti dici che riuscirai a gestirla, che passerà”.
Medugno ha poi affrontato il nodo più delicato: perché abbia accettato una situazione che già lo faceva stare male.
“Io ho sbagliato a restare vicino a quella situazione invece di tagliarla subito: questo è il mio errore. Ma restare non significa stare bene e soprattutto non significa che tutto ciò che è stato raccontato online sia vero. Io ho avuto questa tendenza a minimizzare la cosa perché ero completamente manipolato dal mio vecchio manager. E questo deve essere chiarissimo. Non sono mai andato a letto con Alfonso Signorini. Né la prima volta né dopo. Mai. Capisco il sospetto, perché intorno a questo contesto ci sono stati tanti messaggi elusivi e di un rapporto che, col senno di poi, riconosco sbagliato. E qui mi prendo la mia responsabilità: ho gestito malissimo quella situazione”.
A chiudere il suo intervento, una riflessione netta:
“Ho lasciato spazio a quell’ambiguità che non avrei mai dovuto accettare“.
Ora la parola passa alla giustizia, anche se il video di Antonio Medugno fa intuire una seconda parte in arrivo. Chissà.
