L’attrice Claudia Gerini, ospite del podcast “Tintoria” condotto da Stefano Rapone e Daniele Tinti, ha lanciato una critica tagliente a una tv che fatica ad andare oltre certi stereotipi.
“Io accendo la tv e vedo ancora la ragazza che gira la letterina tutta nuda. Noi a Non è la Rai non eravamo nude. Ancora oggi vedo — e sono passati, non so, cento anni — il presentatore e la bella ragazza che va a girare la lettera. Secondo me è una cosa anacronistica, non si può più guardare. Tu dici: chi ci metti a girare la lettera? Mettici un ragazzo. Porello, perché non ci può stare un ragazzo? Anche la ragazza, magari tutti e due vestiti normalmente. Vabbè, ma questa è una polemica che ci annoia mortalmente, no?”
È chiaro il riferimento al presentatore Gerry Scotti e alla “bella ragazza“, Samira Lui. Ma quello descritto da Gerini è uno schema che non riguarda solo “La Ruota della Fortuna” o le trasmissioni Mediaset. È una dinamica diffusa, trasversale alle varie emittenti.
Ci siamo talmente abituati da non notarlo quasi più, ma quello della valletta resta un ruolo ricoperto prevalentemente da donne. Una figura “a supporto di”, spesso definita più per l’aspetto estetico che per la funzione concreta.
Gerini non ha voluto attaccare direttamente Samira, l’ha presa solo come esempio. Dopotutto, trattandosi di un revival anni ’90, certe dinamiche sono rimaste identiche: il presentatore è sempre lì, e accanto a lui c’è ancora una valletta che svela le lettere.
Un ruolo che, a distanza di decenni, resta invariato e mai interpretato da un uomo con la stessa leggerezza di abiti o la stessa finalità ornamentale.
La critica mossa da Claudia Gerini è anche una speranza: che la “ruota” giri davvero e che i ruoli, finalmente, possano invertirsi o quantomeno avere pari dignità e opportunità.

