L’esame di maturità è un momento carico di apprensione, aspettative e speranze, soprattutto quando ci si trova davanti una versione di greco da tradurre. Gli studenti incrociano le dita per mesi al punto da anchilosarle, nel tentativo di scongiurare autori difficili. Quest’anno sembrerebbe che gli scongiuri siano serviti ed è uscito Platone ma ChatGpt non era al corrente dell’infallibile metodo portafortuna. E poi ChatGpt non ha le dita, comunque non avrebbe potuto incrociare nulla. E quest’anno, secondo le parole riportate da la Repubblica di un docente di filologia dell’Università di Bologna, sarebbe stata bocciata.
L’IA sui banchi di scuola
L’Intelligenza Artificiale, capace di compiere imprese sempre più impressionanti, stavolta ha fallito. La versione di greco di Platone era troppo per ChatGpt. A sostenerlo è , docente di filologia classica all’Università di Bologna: . Eppure, sostiene il docente, la versione non era complessa per i maturandi non-cibernetici: . Insomma se avesse avuto un corpo senza dubbio avrebbe fatto fiasco o si sarebbe salvata per un pelo, con un voto estremamente basso.

