Cesare Cremonini: “Mi ero annientato per fare un disco”

"Non stavo bene, pesavo 100 kg", spiega il cantante.

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Musica

Nella foto pubblicata sul suo profilo Instagram, Cremonini è seduto su un letto con la chitarra in mano. È uno scatto che risale a otto anni fa. Nella didascalia del post, Cremonini racconta di un momento difficile della sua vita che risale al 2016. In quel periodo stava lavorando al suo album Nessuno Vuole Essere Robin e si era “annientato” per cercare di creare qualcosa di perfetto. Questo periodo difficile ha portato Cremonini a pesare 100 chili e a sentirsi “distante” da chi gli stava intorno. Numerosi e affettuosi i commenti dei suoi fan al post, che sperano presto in un nuovo album.

Avevo annientato i sentimenti nei confronti di chi mi circondava

“Questa fotografia è del 2016. La scattò la mia ragazza di allora. Stavo iniziando a scrivere ‘Nessuno vuole essere Robin’. Non stavo bene. Pesavo 100 kg. Mi ero annientato per fare un disco. Una cosa stupida. O meglio, avevo annientato i sentimenti nei confronti di chi mi circondava, perché ero entrato in una folle simbiosi con il resto del mondo. Non so come e perché, ma ci ero cascato dentro, in totale connessione con le emozioni delle persone che non conoscevo. Dei ragazzi e delle ragazze che vedevo camminare per strada, dei cuori che non erano il mio ma che amavo lo stesso perché pulsavano dentro alla mia città, delle notizie che ascoltavo in televisione e di chi le annunciava, delle foto che guardavo sui social. Ho capito più tardi che era un peso che alla lunga mi poteva distruggere. Ma una notte mi sono seduto sul letto con la chitarra e… come mai sono venuto stasera? Bella domanda Nessuno vuole essere Robin”.

Un artista in continua evoluzione

I fan di Cremonini sono in attesa di novità dal loro beniamino e, in questi mesi, l’artista ha condiviso con loro alcuni scatti dal suo studio di registrazione: “Ci sono così tante canzoni nuove da farci due album. Ma non sono pago. Non ho svuotato ancora del tutto questo tempo. Ho ancora un ca**o di dolore che sembra infinito nell’anima e una rabbia e un bisogno di amore e di felicità così forte e un senso di gratitudine talmente potente che sento che ne nasceranno ancora. È ancora presto per tornare sul palco. Dovrà essere un paradiso quel posto. Ma intanto iniziamo a cantare che ci sono così tanti cori che ci vorrebbero due anni solo per loro!”

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