Ermal Meta: “Dentro di noi vive un lupo che è spaventoso”
“In quale percorso della nostra società si è interrotto qualcosa?”
Femminicidi, Ermal Meta dice la sua. Sta facendo il giro del web e dei social una dichiarazione del cantautore rilasciata durante un suo concerto in un tour appena partito nei teatri.
Un cane che dorme
L’intervento di Ermal Meta è arrivato alla prima tappa del suo tour nei teatri, a Roma, all’Auditorium Parco della Musica. Le parole del cantante sono una riflessione sui casi di di Sara Campanella e Ilaria Sula, le due ragazze vittime di femminicidio, entrambe uccise la settimana scorsa. Il cantante è membro del Laboratorio Artistico della Fondazione ‘Una Nessuna Centomila’, che sostiene Centri Antiviolenza, che promuove la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne. “In quanto uomo sono spaventato dal mostro che dorme dentro di me”, ha detto il cantante. “Perché io so che c’è, così come lo sente dentro di sé ogni uomo. Quando io e quella Fondazione di cui faccio fieramente parte, ‘Una Nessuna Centomila’ ci riuniamo, nei laboratori ci chiediamo sempre: ‘Ma noi uomini cosa possiamo fare? Cos’è che possiamo dire noi?’ Dobbiamo prendere consapevolezza del fatto che dentro di noi c’è un cane che dorme. Il più delle volte è un lupo ed è spaventoso. Attraverso l’educazione, attraverso l’amore, attraverso il dialogo il più delle volte, la maggioranza delle volte in verità, riusciamo a tenerlo a bada. Riusciamo a non cedere a quel tipo di istinto, ma c’è”.
Victim blaming
Ermal Meta, che ha spesso raccontato della sua infanzia difficile a causa di un padre violento, ha parlato anche di victim blaming, vittimizzazione secondaria. “Un’altra cosa che mi spaventa è quando la vittima viene vittimizzata due volte. Quando la colpa è sempre sua. In quale percorso della nostra società si è interrotto qualcosa, dove si è spaccato qualcosa per colpevolizzare chi sta soffrendo? Per addossargli anche questo peso?”.