Anthony Delon: “Papà ha diritto di terminare la vita dove vuole lui”

Il figlio dell'attore francese sulle condizioni di salute del padre.

Anthony Delon: “Papà ha diritto di terminare la vita dove vuole lui”Anthony Delon: “Papà ha diritto di terminare la vita dove vuole lui”
Attualità e Cronaca

Anthony Delon, ospite a Domenica In, parla di suo padre Alain: “Papà ha diritto di terminare la vita dove vuole lui”. Invitato da Mara Venier per presentare il suo libro, Bastingage, inevitabile per il figlio dell’attore parlare anche delle condizioni di salute del padre e delle sue ultime volontà.

Papà Delon

Sulla salute di Alain Delon, suo figlio spiega: “Va abbastanza bene, ha una stabilità nel suo stato di salute. In questo momento se la cava”. Poi Anthony ammette che ci sono liti in famiglia, ma chiarisce che suo padre ha diritto di terminare la sua vita come desidera: “Ci sono delle liti in corso perché in quanto figlio ho deciso di rispettare il volere di mio padre di rimanere a casa, poi, la stampa si è impossessata di cose che non conosce e che non sa”, spiega. “Io credo che mio padre abbia lavorato duramente tutta la vita e che abbia il diritto di finire la sua vita dove desidera lui e a nessuno deve importare. Lui ha fatto anche costruire una cappella a casa perché vuole rimanere lì e io e mio fratello ci siamo battuti molto per far sì che tutto ciò accadesse”.

Il libro “Bastingage”

“È un’espressione francese. Io adoro le espressioni francesi. ‘Bastingage’ è il parapetto che circonda le navi quando il mare è grosso e ci si tiene al parapetto: è la vita”. Comincia a spiegare così, Anthony Delon, il significato del titolo del suo nuovo libro. Un testo che, spiega, è un romanzo: “Si può sognare, si può fantasticare, si possono inventare situazioni. Questo talvolta concede più libertà rispetto a un’autobiografia, è chiaro, ma per tutti gli scrittori c’è sempre qualcosa di sé. Quindi, da questo punto di vista, effettivamente c’è del vissuto. Ma non sappiamo dove, in che cosa. Sicuramente ci sono le emozioni, il mio vissuto, e tutto il lavoro introspettivo che ho fatto nella mia vita e che presto al personaggio del libro. Perché ancora una volta, proprio come nell’altro libro, parlo di dipendenza”.

Share