Giovanni Ciacci: “Dopo il Grande Fratello ho pensato al suicidio”

"In un attimo sono spariti tutti, dicendo cose immonde".

Giovanni Ciacci: "Dopo il Grande Fratello ho pensato al suicidio"Giovanni Ciacci: "Dopo il Grande Fratello ho pensato al suicidio"
Gossip

Giovanni Ciacci ha rilasciato una lunga intervista al Il Riformista, ha parlato della sua esperienza al Grande Fratello Vip che è stata per lui devastante. Il costumista, concorrente della scorsa edizione del reality, ha pensato al suicidio dopo la fine del programma. Giovanni Ciacci sottolinea di essere rimasto solo quando lo show è terminato e di aver vissuto un periodo terribile. Ciacci all’interno della casa era stato accusato di bullismo nei confronti di Bellavia ed espulso dal programma.

Il periodo buio

“Non sto bene, è stato un anno davvero difficile, il telefono ha smesso di squillare, mi sono ritrovato da solo e nella mia mente sono apparsi i mostri. In questo momento l’HIV è passata in secondo piano, ora sto combattendo contro la depressione. Ho trovato il coraggio di parlarne e di curarmi, non è facile, la depressione è subdola e ti annienta. Ho passato anche 15 giorni a letto alzandomi solo per mangiare e andare in bagno. Ho avuto pensieri brutti, ho pensato che la mia vita non valesse nulla, mi sono apparsi i mostri di tutti gli ultimi 25 anni di vita. Ma quando, passando accanto ad una finestra, ho provato il desiderio di volare giù mi sono preoccupato e sono andato da un medico.”

Era arrivato il momento di lottare

“Mi avevano chiesto di partecipare all’Isola dei famosi, accetto ma rifiuto di fare le analisi del sangue, sapevo bene che nelle clausole dei reality c’era il divieto per un sieropositivo di partecipare. Intorno a me tutti quelli che sapevano della malattia mi dicevano di non parlarne, di non raccontare. Così ho pensato di chiamare le associazioni che si occupano proprio dei diritti degli omosessuali, ma niente o non rispondevano o sparivano senza darmi risposta.

Il suo incontro con Alfonso Signorini:

Io sono un cane sciolto, non appartengo a nessuna associazione, non vado al Pride, non ho le stesse idee politiche, sono un gay cattolico e praticante, sono stato lasciato solo.Ne ho parlato con Alfonso Signorini, un amico che mi ha garantito tutela e soprattutto la cosa che mi stava più a cuore: far capire a tutti che oggi un sieropositivo grazie alle cure è una persona normale

Emarginato

In un attimo sono spariti tutti, amici e colleghi e, chi poteva, parlava di me dicendo cose immonde, è stato terribile. Ancora non mi spiego il comportamento di alcuni che non conoscendomi personalmente hanno espresso giudizi umani nei miei confronti. Simona Ventura, l’ho vista tre volte in vita mia e la stimo molto come professionista, ma lei parlando di me ha detto: “Finalmente ha buttato la maschera” o qualcosa del genere. Ma come si può dire una cosa del genere senza conoscermi?

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