MTV, acronimo di Music Television, è un canale televisivo che iniziò a trasmettere videoclip musicali il 1° agosto 1981, rivoluzionando il modo di ascoltare e vivere la musica.
Uno dei programmi più iconici, The Box, permetteva agli spettatori di fare richieste musicali: da lì nacque il celebre motto “Music Television You Control”.
L’innovazione stava proprio nel rendere lo spettatore protagonista delle proprie scelte e non più un semplice fruitore passivo.
Con l’avvento di YouTube, dei social network e con il progressivo fenomeno di ibridazione e convergenza tecnologica — che ha reso smartphone e altri dispositivi portatili strumenti capaci di offrirci contenuti in qualsiasi momento, svincolandoci dalle rigide programmazioni televisive — MTV ha subito un brusco calo di ascolti.
È notizia di questi giorni che, a partire dal 31 dicembre, nel Regno Unito chiuderanno MTV Music, MTV Live, MTV 80s, MTV 90s e Club MTV.
Continueranno invece le trasmissioni di reality show e programmi di intrattenimento, ma la musica — che per decenni ha rappresentato l’anima del canale — scomparirà dal palinsesto britannico.
Secondo quanto riportato da Sky TG24, la società madre Paramount attuerà ulteriori tagli:
“Le chiusure previste nel Regno Unito si inseriscono in un più ampio piano di riduzione dei costi. Secondo i media locali, Paramount intende risparmiare fino a 500 milioni di dollari (circa 376 milioni di sterline) e potrebbe dismettere i canali musicali MTV anche in Australia, Polonia, Francia e Brasile.”
Il mondo dell’intrattenimento, in continua evoluzione, non fa sconti a nessun settore. Basti pensare al caso di Blockbuster, la celebre catena di noleggio film che non seppe cogliere i segnali del cambiamento digitale, al contrario di Netflix che proprio da quella trasformazione ha costruito il suo successo.
Un duro colpo per la Generazione X e per i MIllennials, cresciuti a pane e musica proprio grazie Mtv.