A sei anni dalla sua scomparsa, Luke Perry torna sullo schermo in un ritratto intenso e profondamente umano. I Am Luke Perry – questo il titolo del documentario – ricostruisce l’ascesa e l’eredità di un artista che ha segnato intere generazioni. Dal mito di Dylan McKay in Beverly Hills 90210 alle sue interpretazioni più mature e sorprendenti.
Un documentario che nasce da chi ha conosciuto davvero Perry. A produrlo è, infatti, Jason Priestley, amico fraterno e co-protagonista della serie cult che negli anni ’90 ha trasformato Perry in un’icona planetaria. Quando, allora, è possibile vedere il docufilm? Il titolo va in onda in prima visione su Sky Documentaries il 15 novembre alle 22.50 e in streaming su NOW (disponibile on demand).
Se, da una parte, la quota nostalgia è da mettere in cont, è pur vero che I Am Luke Perry si muove anche su altre note. E racconta la storia di un ragazzo di provincia che, grazie a talento e determinazione, è passato dall’anonimato all’Olimpo di Hollywood. Senza mai perdere la sua autenticità.
Il film percorre tutte le sfumature della sua carriera. Dai film più intensi come Normal Life e 8 Seconds, ai ruoli che lo hanno riportato al centro della scena negli ultimi anni, come Fred Andrews in Riverdale e l’apparizione in C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino. Un percorso che dimostra come Perry sia riuscito a superare l’etichetta di “teen idol” per affermarsi come attore maturo, rispettato e generoso sul set.
Arricchito da fotografie e filmati inediti, recuperati da archivi privati e collezioni internazionali, il documentario include nuove interviste a colleghi, amici e registi che hanno condiviso con lui trent’anni di percorso artistico e personale. Tra loro: Stephen Baldwin, Marisol Nichols, Timothy Olyphant e naturalmente lo stesso Priestley.
Diretto da Adrian Buitenhuis, I Am Luke Perry è una produzione CW Original Network Entertainment e riunisce un team di executive producer di alto profilo, tra cui Ali Pejman, Tim Gamble, Erik Dekker, Brian Gersh, Derik Murray, Paul Gertz, Greg Zeschuk e Jason Priestley.

