Questa mattina, Chiara Ferragni si è presentata al Tribunale di Milano per la seconda udienza del procedimento per truffa aggravata.
Il caso è legato alla beneficenza opaca connessa alle vendite dei pandori e delle uova di Pasqua collegate al suo brand.
Le accuse riguardano l’aver tratto in inganno i consumatori, poiché la quota destinata alla beneficenza non dipendeva dal numero di pandori o uova venduti, ma da una somma già stabilita in precedenza. Questa comunicazione non trasparente — si legge su Ansa — avrebbe generato un profitto stimato in circa 2,2 milioni di euro, secondo quanto rilevato dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza.
L’influencer, dichiarandosi innocente, chiederà il rito abbreviato, in modo da arrivare alla sentenza nel gennaio 2026.
Gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, che la assistono, hanno dichiarato — come riportato ancora da Ansa — che Chiara:
“Non ha commesso alcun reato, ha già chiuso il fronte amministrativo ed effettuato donazioni per un totale complessivo di 3,4 milioni di euro.”
Al termine dell’udienza, Ferragni ha rilasciato una breve dichiarazione ai giornalisti presenti:
“Grazie per l’attenzione. È una fase sicuramente difficile della mia vita e penso mi capirete se non mi sento di fare ulteriori dichiarazioni.”
Dopo mesi di attenzione mediatica e polemiche, Chiara Ferragni sceglie il silenzio e lascia che a parlare siano i fatti. Ora la parola passa alla giustizia, che nei prossimi mesi stabilirà la verità su una delle vicende più discusse degli ultimi anni.

