Fedez risponde a Ghali su Gaza: “Retorica che non funziona. Spero non sia l’annuncio di un nuovo singolo”


È di qualche giorno fa il post social con cui Ghali ha dichiarato che “il rap è morto” a fronte della mancata presa di posizione degli artisti nei riguardi della tragedia di Gaza. Oggi arriva il commento di Fedez che si è espresso in merito, parlando ai microfoni del suo podcast. La clip con le dichiarazioni del rapper è tratta dall’episodio speciale Stop al genocidio del Pulp Podcast, disponibile su YouTube solo per gli abbonati, ed è stata lanciata sui social nel pomeriggio di sabato 11 ottobre.
“Ghali lo conosco da tanti anni. L’ho conosciuto in strada e l’ho portato in tour con me inizialmente”, ricorda Fedez. “Era tra il 2010 e il 2011, periodo in cui io ho sempre affrontato tematiche politiche. Ho fatto varie canzoni in cui parlavo del conflitto israelo-palestinese”.
Quindi, mostrando in sovraimpressione alcuni dei passaggi del post di Ghali, il rapper di Rozzano commenta: “Questa retorica del ‘sono il più puro’ è una retorica che non funziona. Perché, se io volessi applicare lo stesso tipo di ragionamento su di lui, verrebbe da dirgli: ‘Ghali, undici anni fa, quando io parlavo di Palestina, dov’eri?’. Oggi stiamo assistendo alla fase finale di una pulizia etnica. E mi sono emozionato nel vedere così tante persone scese in piazza, perché finalmente ho visto qualcosa di reale: persone nel mondo reale, non solo nei commenti sui social”.
“Quando però vedo certe cose, mi cadono le palle. Un rapper non può arrogarsi il diritto di venire a fare la morale agli altri direttamente dalla Fashion Week di Parigi”. E allora si rivolge a Ghali: “tu, così come me e come tanti altri rapper, hai collaborato con brand che sostengono Israele. Mentre dicevi ‘Stop al genocidio’, facevi una collaborazione a Sanremo con Ikea. hai fatto gli spot per McDonald’s”.
“Quindi è una retorica che non funziona, perché lo stesso moralismo che tu stai facendo agli altri, gli altri potrebbero farlo a te. Dov’eri undici anni fa? E non è una colpa, sai perché? Semplicemente non ti eri interessato al tema. Io non te ne faccio una colpa, ma proprio per questo tu non puoi farla agli altri”.
“Sai perché? Perché oggi si può dire tutto del conflitto israelo-palestinese, ma non si può dire che non se ne parli”. E conclude con un affondo finale: “Io spero vivamente che questo post non sia l’annuncio di un nuovo singolo, perché se fosse davvero l’annuncio di un nuovo singolo… passeresti dallo ‘stop al genocidio’ allo ‘spot al genocidio’”.