Questa mattina, durante la conferenza stampa di lancio per il rebranding di San Marino RTV al canale 550 del dgtv, il direttore generale Roberto Sergio ha sollevato forti critiche contro il sistema di voto dell’Eurovision Song Contest, mettendo in dubbio la partecipazione della Repubblica alla prossima edizione del concorso.
”Non lo so se ci sarà un sedicesimo anno. Ho la certezza che ci siano mancanze di rispetto per i piccoli Stati. Questo si riflette nelle classifiche finali. Non siamo stati gli unici a contestare le modalità di voto, giurie sconosciute a tutti, personaggi mai sentiti che non si sa neanche chi siano e che danno voti incomprensibili. Parliamo della Gran Bretagna ad esempio, che prende voti alti dalle giurie e zero dal voto popolare: vuol dire che c’è molto da discutere. Una delle cose che San Marino dovrà fare sarà entrare e iniziare un ragionamento comune con i piccoli Stati. Ragionevolmente faremo di tutto per esserci ma dovranno esserci anche le garanzie. Si deve essere rispettati, la candidatura portata con Gabry Ponte era di grandissimo appeal e lascia tantissimi dubbi di cui si dovrà discutere.“
Le parole di Sergio arrivano dopo l’edizione 2025 del concorso, che ha visto San Marino in gara con Gabry Ponte e il brano “Tutta l’Italia”, selezionato tramite il nuovo format San Marino Song Contest, nato in collaborazione con la Rai. Nonostante l’alto profilo del progetto, il risultato finale ha deluso le aspettative (non per qualità, chiaramente).
Sergio ha criticato duramente il funzionamento delle giurie, definite “sconosciute e opache”, sottolineando come le loro decisioni siano spesso in contrasto con il voto popolare. Il caso citato del Regno Unito (molto votato dalle giurie e ignorato dal televoto) è stato portato come esempio emblematico di un sistema poco trasparente e sbilanciato.
A seguito di queste criticità, San Marino intende avviare un confronto con altri piccoli Stati partecipanti per chiedere maggiori garanzie all’EBU. La partecipazione all’Eurovision 2026 al momento non è quindi esclusa, ma al tempo stesso neanche scontata.