L’intervista di Belve a Big Mama è stata un’occasione per conoscere lati inediti del carattere e delle esperienze di vita di Marianna Mammone.
La cantautrice 25enne ha parlato del periodo difficile del tumore avuto nel 2020, della gioia del successo ma anche della fatica nel gestire la sovraesposizione.
Poi Francesca Fagnani le ha fatto una domanda relativa al bullismo vissuto durante il percorso scolastico e così lei si è aperta:
“Mi sono tagliata e a volte l’autolesionismo andava anche oltre: quando ero molto arrabbiata sbattevo la testa al muro, mi tiravo i capelli, mi davo gli schiaffi. La cattiveria di cui parlavamo prima era tutta contro di me, me la sono sempre presa con me stessa. A livello psicologico dandomi della perdente e della fallita e a livello fisico prendendomela con il mio corpo. Mi tagliavo sulle braccia e nascondevo tutto ai miei genitori.”
Alla domanda della Fagnani se avesse mai pensato al suicidio, lei ha risposto:
“Se l’ho scritto in una canzone… io scrivo solo cose vere. Non è facile vivere in un mondo cattivo da persona sensibile.”
Si riferisce al testo della canzone “Charlotte“, in particolar modo a questo passaggio:
“Notte fredda di novembre decisione presa, perché forse questa è la sua unica difesa. Voleva solo il bene ma il male è stato furbo, guarda su, si butta giù e leva il disturbo.”
La sua testimonianza parla di un dolore trasformato in consapevolezza: un messaggio potente per chi oggi vive le stesse ombre che lei, con coraggio, è riuscita ad attraversare.

